CERNOBBIO
LAGO MONTAGNA
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AMBIENTE
E TERRITORIO *
Cernobbio
si sviluppa da quota 201m. della riva del lago
fino alla quota 1325 del monte Bisbino. Questo rilievo occupa gran
parte
del territorio comunale; soltanto nella fascia pedemontana
troviamo qualche area pianeggiante di origine alluvionale, dovuta cioè
all'azione dei fiumi. Secondo alcuni autori la depressione
Chiasso-Cernobbio potrebbe essere di natura tettonica legata alla
presenza di una grande faglia tra la zona del Bisbino e del dosso
Cardina-Mognano. L'area geografica considerata appartiene alle Prealpi
comasche
occidentali anche se alcuni studiosi preferiscono definire le nostre
montagna
Alpi Lariane; dal punto di vista geologico siamo invece nel dominio
della Alpi meridionali, un'area che apparteneva prima della loro genesi
al continente africano.
GEOLOGIALa
nostra area risulta dominata
da
rocce sedimentarie
date da calcari e depositi morenici. Le rocce sedimentarie, cioè
formatesi per l'accumolo
di materiali di varia natura, esprimono ambienti di natura diversa: nel
nostro caso
i calcari, di origine marina, e le morene, di origine continentale.
I primi si formano per l'accumulo di frammenti o intere parti di
organismi; le morene
sono invece dovute all'azione di erosione e di trasporto delle lingue
glaciali. Le rocce del Bisbino
non solo esprimono ambienti di formazione diversa ma anche età
diversissime. I calcari risalgono
a 190 milioni di anni fa, che nella divisione geologica del tempo
corrispondono al Giurassico
inferiore mentre i depositi morenici ad un intervallo di tempo che va
dai 600.000
ai 17.000 anni fa. Geologicamente sono assai più importanti i depositi
calcarei: essi infatti controllano la morfologia, la tettonica,
l'idrografia e il carsismo del monte Bisbino.
Il nome scientifico dato a queste rocce è di "Calcare di Moltrasio".
Costituiscono una serie
spessa fino a 3000 m.; questo grande accumolo è legato al veloce
abbassamento del fondale del mare
che allora dominava l'attuale Lombardia. La formazione del calcare di
Moltrasio si estende
su gran parte delle Prealpi comasche. Ci potremmo chiedere per quale
motivo queste rocce formatesi
in un ambiente marino si trovino ora ai 1325 m. di quota del monte
Bisbino o ai 1700 m. del monte generoso.
La causa è legata ai movimenti della placche terrestri, in particolare
di quella europea e di quella africana. Interessante è l'origine del
pianoro di Rovenna
(quota 440 m.): si sarebbe formato circa 7 milioni di anni fa per
l'azione morfologica
dei fiumi quando questo territorio era ancora posto in pianura in una
delle fasi dell'orogenesi
alpina. L'idrografia superficiale di Cernobbio è caratterizzata dai
torrenti che nascono dalle pendici del Bisbino e che scendono quasi
paralleli, separati dai costoni del monte.
Ricordiamo il Cosera (3875 m.) e il Coletta (3375 m.), che si uniscono
presso Casnedo per
formare il Greggio. Altro torrente è il Garovo che sfocia nei pressi di
Villa d'Este
ammassando notevoli quantità di ghiaia. Dalle pendici del monte
Generoso nasce il fiume Breggia,
che scorre poi nel territorio svizzero della Valle di Muggio, torna in
Italia vicino a Chiasso
ed infine sfocia al confine tra i comuni di Como e Cernobbio. Legate
all'azione di corrosione
chimica delle acque meteoriche sono le numerose cavità carsiche
presenti sul Bisbino.
queste grotte risultano spesso nascoste dalla coltre morenica ma ciò
nonostante se ne contano
fino a 25 su tutto il territorio comunale. Notevole è il sistema
carsico del Buco della Volpe
posto a quota 630 m. sotto l'abitato di Madrona, ma vi sono altre
cavità
carsiche da ricordare
come il "Bocc de Tignola" ad ovest di Rovenna, la grotta del pellegrino
presso Scarone
e infine quella del "Sass de Crin" vicino alle sorgenti del Cosio.
Il "bocc" del Bisbino è un altro tipo di manifestazione del carsismo.
Si tratta di una dolina,
una depressione che nel nostro caso è dovuta al crollo di una cavità
sotterranea.
FLORA
E FAUNA
La
fascia prealpina dei laghi è
definita dai
botanici come Regione
Insubrica. Si distingue dai climi più rigidi delle regioni circostanti
per l'elevata
temperatura media, per le brusche escursioni termiche, l'elevata
piovosità e per gli inverni senza nebbia.
Tutto ciò per l'influenza del lago, si nota infatti sul monte Bisbino
una netta asimmetria tra il versante nord-occidentale e quello che si
affaccia sul Lario.
Da quota 200 m. fino a quota 500 m. oltre ai giardini in qui si
incontrano azalee, magnolie, agrumi, agavi, interessanti sono
le specie spontanee come il lauro il bagolaro e splendidi fiori come la
valeriana rossa e il gladiolo.
Dai 500 m. ai 900 m. si trovano boschi di latifoglie e castagneti.
Questi
ultimi furono introdotti dai Romani e con l'aiuto dell'uomo si sono
insediati bene tra i pendii meno ripidi e più umidi.
La parte erbacea è ricca di fiori molto belli come le primule, il dente
di cane, bucaneve e ciclamini.
Dai 900 m. ai 1400 m. è dominante il bosco a latifoglie mesofile che
nei
nostri luoghi coincide
con la faggeta. Gli uccelli stanziali comuni sono i pettirossi, i
passeri, i fringuelli
mentre fra i migratori torna ancora qualche rondine a nidificare sotto
i nostri tetti.
* Testo
tratto dal Libro Cernobbio "picciola terra" di Fossati - Daviddi
Edizioni NEW PRESS |